Il Colosseo si racconta per la prima volta in una grande mostra
Il Colosseo, il monumento più visitato al mondo, ma anche un luogo che ha subìto molte trasformazioni fino ad arrivare a essere quasi un’icona pop. La mostra promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma ne ripercorre la storia. Dall’8 marzo 2017 al 7 gennaio 2018, nell’ambulacro del secondo ordine i milioni di visitatori dell’anfiteatro Flavio potranno conoscere tutta la storia del monumento. La rassegna “Colosseo. Un’icona” va oltre la narrazione del tempo dei Cesari, per ripercorrere la lunga e intensa vita del sito nei secoli, fino ai giorni nostri.
La Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, con Electa, promuove la rassegna. La mostra è curata da Rossella Rea, Serena Romano e Riccardo Santangeli Valenzani. Progetto di allestimento di Francesco Cellini.
Nel 523 d.C. hanno fine ufficialmente i giochi gladiatori: il monumento cade a poco a poco in rovina ma non viene abbondonato. In mostra i reperti che sono testimonianza della vita quotidiana nel Basso Medioevo, cui seguono dipinti, acquerelli e disegni che ritraggono il “paesaggio” diruto che ha ispirato molti pittori dal Rinascimento in poi. Come oggi, ai tempi del Gran Tour il Colosseo è un monumento visitato da tutti coloro che intraprendevano un viaggio in Italia, era una delle mete più importanti di cui sovente si acquistava un souvenir: all’epoca erano riproduzioni in marmo, micromosaici che lo raffiguravano e tanti altri; oggi il souvenir di massa è molto più pop e viene prodotto in paesi lontani, ma la fama del Colosseo è la stessa. Restaurato, liberato da tutti gli interventi e le decorazioni che nei secoli si erano accumulate, il Colosseo prende nuova vita proiettandosi nell’immaginario collettivo non solo degli Italiani: il suo mito continua. Ne sono prova le migliaia di visitatori che fanno la coda per entrarvi, ma anche le pubblicità in cui compare a proposito o sproposito.
In sei sezioni ordinate cronologicamente, l’influenza storico-culturale dell’anfiteatro si riscontra negli ambiti più diversi: dalla pittura al restauro, dall’architettura all’urbanistica, dallo spettacolo alla letteratura, dalla sociologia alla politica. Nel tempo, il monumento diventa simbolo per eccellenza di eternità e potenza, di civiltà e cultura.
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