Il progetto illuminotecnico per Santa Maria Vergine Assunta a Villarfocchiardo
Per una chiesa la luce gioca un ruolo essenziale nell’organizzazione, valorizzazione e fruizione dello spazio. L’architettura sacra ha bisogno della luce per mettere nel giusto risalto i suoi simboli e le azioni che è chiamata a svolgere. Una chiesa vive diverse situazioni: condizioni di estrema solennità e di meditativo raccoglimento; la preghiera comunitaria di grandi folle e la preghiera personale e silenziosa del devoto; la fruizione delle singole opere d’arte e la lettura della struttura architettonica nel suo insieme.
Nella liturgia giocano ruoli essenziali sia lo spazio e la sua organizzazione, sia la luce e il suo sapiente uso. Ciò significa chiedere alla luce di accompagnare, sottolineare e valorizzare la duttilità della liturgia e dei suoi eventi, sapendosi adattare a loro come intelligente servizio.
L’articolo si propone di documentare la progettazione illuminotecnica degli interni della chiesa Parrocchiale di Santa Maria Vergine Assunta nel Comune di Villarfocchiardo (Torino).
La fase di redazione del progetto è stata preceduta da un’attenta analisi dell’impianto di illuminazione esistente e da un rilievo strumentale dei livelli di illuminamento sui diversi piani utili dello spazio.
Il rilievo dell’impianto di illuminazione esistente ha restituito una consistenza pari a 6 kW. L’impianto attuale (realizzato a metà degli anni Novanta) è costituito da sistemi di illuminazione prevalentemente indiretti, con proiettori con sorgenti a ioduri metallici direzionati verso le volte. Sono presenti anche lampadari “storici” con sorgenti ad incandescenza posizionati in corrispondenza del presbiterio e applique a parete, con analoghe sorgenti ad incandescenza, posizionate lungo la navata.
Il progetto è stato sviluppato considerando, così come definito dalla Nota Pastorale CEI n. 26/1993 “La progettazione di nuove chiese”, il significato liturgico della chiesa, in qualità di spazio architettonico per la celebrazione cristiana. L’edificio-chiesa, racchiude e definisce le parole “spazio sacro” e si presenta sotto tre aspetti: simbolico, liturgico e architettonico. Per ciò che attiene alla vocazione liturgica dello spazio sacro deve permanere la possibilità di scegliere tra soluzioni diverse, rispondenti alla natura delle diverse celebrazioni.
Nei momenti in cui in chiesa non sono presenti fedeli o non si svolge alcun rito la luce deve comunque evocare negli abituali od occasionali visitatori il significato simbolico del luogo, consentendo nel contempo la facile riconoscibilità degli elementi artistici ed architettonici. […]
L‘articolo, a firma di Chiara Aghemo, Maria Cristina Azzolino, Gabriele Piccablotto, Rossella Taraglio, è pubblicato su rec134_giugno2016] >VAI al MAGAZINE ONLINE
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